Un alimento tradizionale ingiustamente demonizzato: la pasta.
Mangiare la pasta ogni giorno, spesso, viene impropriamente considerato un peccato di gola che potrebbe essere la causa di drastiche conseguenze, come ad esempio far ingrassare, far aumentare colesterolo e trigliceridi, innalzare la glicemia e sviluppare nel tempo anche il diabete.
Complici di queste false credenze sono le centinaia di fake news proliferanti, le quali propongono di eliminare pasta e pane, infangando le proprietà benefiche di questi alimenti. Andiamo quindi a sfatare insieme ciò che ci contraddistingue a livello internazionale: la pasta.
Nell’articolo troverai:
- 3 motivi per cui è importante mangiare la pasta
- Perchè i carboidrati sono i nostri migliori amici
- Come e quando scegliere la pasta giusta
COSA CI SUCCEDE QUANDO MANGIAMO LA PASTA
Se diciamo ad alta voce di mangiare la pasta tutti giorni ci scaturisce un’emozione precisa: il senso di colpa. Lo consideriamo quasi un atto trasgressivo, un atto di cui vergognarci, con il timore di ingrassare. Ma siamo così sicuri che in realtà ci sia un motivo per cui pure i nostri antenati mangiavano pasta tutti i giorni?
Chiariamo quindi subito: la pasta non fa male. Essa, come d’altronde tutte le pietanze che consumiamo, deve essere associata in maniera equilibrata all’interno del nostro stile alimentare, facendo attenzione a quantità e condimenti. E soprattutto sfatiamo un mito: la pasta non fa ingrassare! (La Cucina Italiana, 2024).
3 MOTIVI PER CUI È IMPORTANTE MANGIARE LA PASTA
A patto di consumarla in quantità adeguate e con condimenti che non vadano ad appesantire troppo, la pasta è un alimento che può essere messo in tavola tutti i giorni. Essa apporta innanzitutto carboidrati complessi, nutrienti essenziali per ricavare energia e garantire sazietà durante tutto l’arco della giornata.
Uno studio ha evidenziato come le persone che mangiano regolarmente la pasta abbiano un indice di massa corporea inferiore, associato a un rischio minore di insorgenza di malattie cardiovascolari. Inoltre, grazie alla presenza di fibre, un consumo regolare di pasta contribuisce a mantenere in salute l’apparato digerente, così da facilitare la regolarizzazione dell’intestino.
Non solo: mangiare la pasta serve addirittura a mantenere e sviluppare la massa muscolare.
In molti infatti non sanno che introdurre elevate quantità di proteine senza controbilanciarle con carboidrati, spinge il nostro organismo a ricevere energia dalla propria grassa magra, andando a indebolire i muscoli al fine di ottenere energia. Così facendo i nostri sforzi per aumentare la tanto ambita massa muscolare vengono invalidati, e invece di rafforzarci ci indeboliamo.
Un bel piatto di pasta, oltre ad essere una soddisfazione per il palato, regala una produzione di endorfine, serotonina e melatonina. Essendo ricca di vitamine del complesso B, manganese e altri preziosi sali minerali, favorisce il rilassamento anche serale. Importante è però evitare condimenti ricchi di formaggi che, essendo ricchi di sodio, stimolano la sete e aumentano il rischio di svegliarsi nel cuore della notte.
I CARBOIDRATI SONO I NOSTRI MIGLIORI AMICI
La loro funzione principale è quella di fornire energia a tutto l’organismo, resa disponibile alle cellule sotto forma di glucosio (Fondazione Veronesi, 2018). Questo viene a sua volta trasformato in glicogeno e così immagazzinato (per mezzo dell’insulina) nel fegato e nei muscoli, dove diventa una riserva pronta ad essere utilizzata. Il cervello, i muscoli e le cellule utilizzano infatti il glucosio come fonte di energia per muoversi e pensare (Eufic, 2020).
L’ISS – Istituto Superiore di Sanità raccomanda di introdurre il 45-60% dell’energia totale dai carboidrati e solamente il 10% dagli zuccheri semplici (per intenderci lo zucchero da cucina e i dolci). Sono infatti da preferire i carboidrati complessi (cereali, pane, pasta, pizza, tuberi), ossia quelli “a lento rilascio”, cioè che impiegano più tempo ad essere assorbiti dall’organismo senza creare sbalzi glicemici.
COME E QUANDO SCEGLIERE LA PASTA GIUSTA
Non esiste una pasta migliore e una peggiore. La scelta su quella più appropriata dipende dallo stato di salute, dallo stile di vita e dalle proprie necessità. In commercio ne esistono di moltissimi tipi, per permetterci di alternare il consumo di cereali diversi: integrale, di semola di grano duro, di soia, di riso, di kamut, di farro etc.
In ottica di benessere, sarebbe meglio preferire alla pasta classica quella integrale: si rivela essere un ottimo alleato contro i picchi glicemici (alta glicemia nel sangue) e la fame improvvisa, siccome le fibre contenute in essa forniscono energia costante e prolungata nel tempo (Melarossa, 2022).
QUANDO E’ MEGLIO MANGIARE LA PASTA?
Nonostante uno dei miti più duri a morire sia che la pasta non vada mai mangiata la sera, questa teoria non è vera. In termini calorici, infatti, non ha importanza quando questo piatto venga inserito nella propria routine.
È provato che mangiare pasta la sera stimoli la produzione di serotonina, l’ormone che agevola il sonno, magari abbinata a un piatto di verdure per stare più leggeri. (My Personal Trainer, 2024). Se consumata a mezzogiorno, invece, la pasta garantisce all’individuo energia spendibile durante tutto il pomeriggio.
Anche la cottura conta. Meglio mangiare la pasta al dente siccome una cottura più lunga causa un rilascio di amido maggiore e sottopone lo stomaco a un lavoro più difficoltoso, cioè a una digestione più impegnativa. L’importante però è come sempre non esagerare perché anche una pasta troppo dura potrebbe risultare difficile da digerire (Gruppo San Donato, 2022).
