La salvaguardia dell’ambiente e lo sfruttamento delle sue risorse.
In occasione del Earth Overshoot Day approfondiamo il tema della Filosofia green, di ciò che noi coltiviamo all’interno della nostra azienda ma anche di come noi essere umani stiamo sfruttando queste importanti risorse.
Tanti termini che racchiudono molteplici tematiche, tutte con il fine di salvaguardare l’ambiente: green, sostenibile, ecologico, pulito o non inquinante, rinnovabile. Sono parole che sentiamo e utilizziamo quotidianamente ma a cui non diamo abbastanza importanza, perchè si tratta di scelte che condizionano il futuro nostro e dell’umanità.
Nell’articolo troverai:
COSA VUOL DIRE GREEN
Termine inglese («verde») usato, nella sua accezione più ampia, per fare riferimento ai temi legati alla salvaguardia dell’ambiente naturale e per attribuire a un’azione, a un’attività o a uno status una connotazione che richiami i principi della sostenibilità ambientale. Un’iniziativa è green quando promuove i principi del rispetto dell’ecosistema o la diffusione di pratiche sostenibili.(Enciclopedia Treccani).
GREEN ECONOMY
Il termine Green economy, nel significato di «pulito», «non inquinato», «sostenibile», «rispettoso dell’ambiente», è spesso impiegato, con riferimento all’attività economica, quando ci si riferisce a «quel sistema [economico] che garantisce un miglioramento del benessere degli esseri umani ed equità sociale e riduce allo stesso tempo i rischi ambientali e di scarsità delle risorse ecologiche», a garanzia dell’integrità e della disponibilità nel tempo delle risorse utilizzate (Programma Ambiente delle Nazioni Unite, UNEP)
Green Economy è un modello di sviluppo che tiene conto dell’impatto ambientale e di tutta una serie di benefici che derivano proprio da una crescita sostenibile.
Lo sguardo delle imprese è rivolto alle nuove fonti di energia rinnovabili, alle innovazioni tecnologiche. Esse permettono di creare i cosiddetti green jobs e nuove forme di occupazione, alle forme di investimento e crescita proprie dell’economia verde.
La produzione incontrollata finalizzata alla crescita aziendale sembra lasciare posto ad una produzione consapevole. Qui l’impatto ambientale rappresenta uno dei fattori decisivi per scegliere cosa mantenere e cosa cambiare.
PRINCIPI E OBIETTIVI del modello GREEN ECONOMY
I maggiori principi da tener in considerazione sono:
- Sostenibilità promuovendo lo sviluppo di una filiera produttiva sostenibile che va dalla ricerca e sviluppo, progettazione, commercializzazione, produzione, utilizzo, assistenza e riciclaggio delle componenti a fine vita in un’ottica di tutela dell’ambiente
- Tutela ambientale, identificando tutti i migliori componenti e tecnologie a minore impatto ambientale e lunga durata.
- Sensibilizzazione, promuovendo campagne di sensibilizzazione attraverso meeting cittadini, convegni tecnici ed attività di sensibilizzazione nelle scuole, al fine di diffondere l’adozione di un nuovo stile di vita ecologica.
Gli obiettivi di un modello green economy sono:
- Riduzione dei consumi nei luoghi di lavoro e nella vita di tutti i giorni
- Riduzione delle emissioni totali (ad es. diminuendo i passaggi dal produttore al consumatore, prediligendo la filiera corta e ancor meglio se a chilometro zero (km 0)
- Aumento dell’utilizzo delle energie rinnovabili, se da una parte si riducono i consumi delle fonti energetiche tradizionali, dall’altra è necessario promuovere il consumo di energie rinnovabili. Si stima che nel 2025 il 50% dei consumi dovrebbe essere relativo all’utilizzo di energia pulita, nello specifico fonti energetiche rinnovabili elettriche
- Più mobilità, meno smog, un aiuto per il nostro pianeta potrebbe arrivare proprio dalle azioni dedicate a migliorare la mobilità urbana, con il vantaggio di abbattere lo smog. Si pensi all’utilizzo di mezzi pubblici, ai servizi innovativi di sharing mobility, all’utilizzo di mezzi quali biciclette, monopattini e mobilità pedonale. A tutto questo si aggiunge la promozione di elettrificare i veicoli ad uso privato e commerciale. Occorre, quindi, ripensare non solo le modalità con le quali ci si sposta, ma anche la presenza di infrastrutture pronte a favorire il cambiamento
- Miglioramento dell’impronta idrica
- Promozione di agricoltura, allevamento sostenibile, pesca e itticoltura sostenibili
- Impiego di packaging riciclabili, ancor meglio se biodegradabili o compostabili)
- Sostituzione delle fibre tessili sintetiche con quelle naturali
LA NOSTRA FILOSOFIA
Da sempre abbiamo un occhio di riguardo per le piccole realtà del cuneese. La forte volontà di valorizzare il territorio che ci circonda ci ha portati non solo ad utilizzare energia rinnovabile per il nostro mulino, ma anche a cercare materie prime provenienti quasi esclusivamente dalla provincia Granda. Questa scelta ci permette non solo di poter tenere sempre sotto controllo i metodi di produzione delle materie prime, ma anche di garantire la loro freschezza e genuinità.
“L’obiettivo della filiera corta” una strategia di produzione che magari non sarà economicamente redditizia come quella industriale. Sicuramente però permette di creare un prodotto finale più salutare e gustoso, mantenendo un contatto diretto fra produttore e consumatore.
Per questo motivo tutti i cereali macinati a pietra nel Mulino della Riviera provengono quasi esclusivamente dalla provincia di Cuneo: farro, grano, mais e orzo vengono acquistati da produttori del Dronerese, del Saviglianese e in particolare ad Alessandria, dove la terra è più fertile e ricca. L’unica eccezione è il grano duro “Senatore Cappelli”: questo particolare cereale, utilizzato in tutta Italia per la produzione di pane, pasta e pizza biologici, viene infatti acquistato in Calabria, dove viene coltivato nel parco nazionale della Sila. La scelta di acquistare il grano duro rispetto al kamut (le cui proprietà sono simili a quelle del “Senatore Cappelli”, ma che viene coltivato esclusivamente in Canada e Nord America) è dettata proprio dalla nostra volontà di comprare materie prime esclusivamente italiane.
La nostra filosofia è anche mantenere vivo un antico mestiere, ricco di tradizione come quello del mugnaio, rendendolo innovativo e consapevole che le sue azioni lascino il segno negli anni a venire delle nuove generazioni.
E’ necessario “agire nel quotidiano”, nella vita di tutti i giorni, e per questo noi produciamo farine di qualità ancora macinate a pietra, per portare nelle vostre cucine la genuinità del territorio e il rispetto dell’ambiente.
I NOSTRI TRAGUARDI RAGGIUNTI
Nel nostro piccolo abbiamo già fatto grandi passi in avanti riguardo innovazione e green economy:
- Riduzione di consumi al biscottificio e al mulino
- Riduzione di emissioni totali grazie alla filiera corta o km0
- Aumento dell’utilizzo delle energie rinnovabili ad esempio energia solare con pannelli fotovoltaici collocati sulla copertura dei locali di lavoro
- Più mobilità, meno smog con mezzi di trasporto elettrici che ci permettono lo spostamento tra i due luoghi di lavoro con il solo utilizzo di energia pulita
- Impiego di packaging riciclabili per quanto riguarda le confezioni dei prodotti in vendita e anche degli imballaggi all’interno dei pacchi per la spedizione
EARTH OVERSHOOT DAY
Giorno del Sovrasfruttamento della Terra:
indica la data precisa in cui le risorse disponibili per l’anno in corso sono esaurite. Quest’anno cade il 1° agosto, un giorno prima rispetto al 2023.
Lo sfruttamento della Terra aumenta di anno in anno, perché si consumano più risorse di quante ne possa mettere a disposizione il pianeta. L’umanità vive ben oltre i propri mezzi e, anno dopo anno, il consumo di risorse supera la naturale capacità del nostro pianeta di rigenerarsi. In poco più di sei mesi, quindi, l’umanità ha già esaurito le risorse naturali rinnovabili il cui consumo sarebbe previsto nell’arco di un anno.
Abbiamo oltrepassato i limiti che la Terra è in grado di sopportare. Per un’esistenza sostenibile, l’Overshoot Day dovrebbe essere spostato al 31 dicembre o ancora più avanti. L’umanità necessiterebbe così di una quantità di risorse massima pari e non superiore a quelle rinnovabili.
Negli anni Settanta l’Earth Overshoot Day cadeva ancora nel mese di dicembre. Da allora, questa data si è spostata ogni anno più a ritroso e le ragioni sono svariate:
- La popolazione mondiale continua ad aumentare
- Il benessere crescente causa un aumento dei consumi
- Gli ecosistemi naturali vengono trasformati in superfici agricole o in aree industriali e abitative
Tutto ciò accelera il fenomeno del cambiamento climatico, che a sua volta contribuisce alla perdita di ecosistemi naturali.
Come si calcola?
L’Earth Overshoot Day viene calcolato dividendo la biocapacità del pianeta (la quantità di risorse ecologiche che la Terra è in grado di generare in quell’anno), per l’Impronta ecologica dell’umanità (la domanda dell’umanità per quell’anno) e moltiplicando per il numero di giorni in un anno, 365.
(Biocapacità della Terra / Impronta di CO₂ della popolazione mondiale) x 365 giorni ( 366 giorni se l’anno è bisestile)
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