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Le Ricette di Katia

Racconti di tradizione: un viaggio in una storia centenaria

È con immenso piacere che vi do il benvenuto in questo blog. Un angolino dove vi porterò, un po’ alla volta, nuove ricette, per arricchire la vostra tavola di manicaretti belli e buoni.

Piacere, io sono Katia! Sono una giovane mamma a cui piace passare del tempo in cucina per accontentare le “buone forchette” della mia famiglia e non solo. Mi piace preparare ricette tradizionali, quelle che preparava la nonna con ingredienti genuini e semplici. Mi piace il ritmo lento delle stagioni, della raccolta di ciò che offre la natura e della cottura interminabile di polenta, marmellate e conserve.

Ma basta parlare di me. Vi voglio parlare del Biscottificio Cavanna, di come funzionano le macine in pietra del mulino ad acqua e di come una tradizione vecchia di secoli è stata riportata in vita.

Siamo a Dronero, ai piedi della Valle Maira, non lontano dal conosciuto “Ponte del Diavolo”, sul versante del paese rivolto a sud, verso il torrente Maira. Qui si gode di un clima particolarmente mite che un tempo si presentava con numerosi terrazzamenti coltivati ad orto per le nobili famiglie che vi risiedevano.

Per queste ragioni la zona viene chiamata ancora oggi la “Riviera di Dronero”. Infatti è proprio qui che, alla fine del 1400, grazie ai monaci benedettini che costruirono il canale Comella per irrigare il comune di Villar San Costanzo, viene realizzato il Mulino della Riviera volto a produrre farina sfruttando sfruttare l’energia dell’acqua.

Ma.. come si presenta il mulino oggi?

In disuso per oltre trent’anni, fino al 2009 quando è finita la lunga ristrutturazione necessaria per renderlo nuovamente e completamente funzionante. Oggi sono visibili all’esterno le due ruote idrauliche che, messe in movimento esclusivamente dalla forza dell’acqua, a loro volta, mettono in moto una serie di ingranaggi che permettono la rotazione delle macine.

 

Per capire meglio questo ingegnoso sistema è necessario, però, entrare nel cuore dell’opificio dove sembra che il tempo si sia fermato.

Infatti gli ingranaggi sono a vista, sovrastati da un soppalco originale in noce su cui sono posizionate le 4 coppie di macine (anche queste originali e tutte attive). Un paio di queste lavorano grano saraceno e mais, le altre frumento, cereali antichi, grano duro e segale.

Inoltre, troviamo un imponente buratto del 1600, strumento che serve a setacciare le farine macinate. Esso ha la funzione di separare le parti leggere (come la crusca) da quelle pesanti, permettendo di ottenere farine di tipo 0, 1, 2.

Vi garantisco che vale la pena visitare questo gioiello di arte industriale, accompagnati dalle parole del mugnaio che sa trasmettere passione e tradizione per questo lavoro e questo luogo.

Ma si occupa solo di farina?

No, si tratta di una filosofia volta al recupero di materie prime di qualità, di cereali antichi selezionati coltivati localmente con metodi ecologici (grazie al rapporto diretto coi produttori), che vengono trasformati in farine.
Ma non finisce qui!

Al biscottificio (come dice la parola) le farine diventano l’ingrediente caratterizzante dei biscotti artigianali. La volontà è quella di fornire un prodotto di qualità e di portare avanti una scelta orientata al benessere e alla salute del consumatore. E così si conclude il ciclo di produzione, dal chicco al prodotto confezionato pronto al consumo.

Una filosofia che ci deve far ragionare perché riguarda diversi fattori. Per primo la qualità sopra alla quantità, siccome la produzione di un mulino ad acqua a macinatura lenta non è paragonabile a quella di un mulino industriale. Secondo, la sostenibilità ambientale, la salvaguardia di un bene architettonico di pregio artistico, culturale e territoriale nonché di valore per la comunità. Per ultimo il custodire un mestiere d’altri tempi che porta alla realizzazione di prodotti tipici d’eccellenza.

La famiglia Cavanna ha creduto, e crede tutt’ora, in questi principi. Io stessa che ho a cuore la passione per l’architettura quattrocentesca, il territorio in cui sono cresciuta e in cui vivo, mi emoziono di fronte alla riscoperta di antiche tradizioni.

Dunque voglio trasmettervi questi ideali per farne un esempio da seguire e per avere maggiore consapevolezza di ciò che mangiamo, di ciò che ci circonda e di tutto quello che si può definire TRADIZIONE.

Questa è la cornice all’interno di cui Le Ricette di Katia prenderanno posto… pronti a prendere carta e penna? Iniziamo!

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15 Commenti. Nuovo commento

  • p.fracassi74
    21 Maggio 2020 6:41

    Ops involontariamente mi è partito il commento senza finire…
    * ” È da tempo che cerco di non acquistare i prodotti nutrizionali nei canali tradizionali della grande distribuzione,e per fortuna ho conosciuto i vs biscotti che riescono a trasmettere tutta la passione che mettete .”Un abbraccio virtuale a presto Pier.

    Rispondi
  • p.fracassi74
    21 Maggio 2020 6:35

    Ciao Katia, è un piacere conoscerti.
    È un gesto nobile quello che avete fatto,non vedo l’ora di poter venire a visitare il vs mulino sai mi affascinano tantissimo la storia e le tradizioni.
    A breve farò il mio ordine,. ” È da un po’che cerco di non acquistare prodotti nutrizionali nei canali div

    Rispondi
    • Brother Cavanna
      21 Maggio 2020 13:51

      Ciao ! ci fa molto piacere cerchiamo di dare qualche suggerimento utile acquisito negli anni di esperienza in questo ambito. Cerchiamo inoltre di metter a disposizione prodotti sani e genuini anche attraverso nuove piattaforme come il Web per farvi arrivare a casa i prodotti freschi e pronti per l’utilizzo.
      Grazie per queste belle parole

      A presto!

      Katia

      Rispondi
  • Franco Romano
    16 Maggio 2020 12:05

    Le farine che usate per i biscotti sono al 100% di origine italiana o provengono da altre nazioni? Grazie

    Rispondi
  • Maria Urciuoli
    6 Maggio 2020 19:00

    Ciao katia, ho appena sfornato un semplice ciambellone fatto con le vostre farine ed ho sperimentato il cremontartaro che non avevo mai usato. Perfetto! Come al solito, così come quando faccio il pane, per casa un profumo intensissimo. Leggerò volentieri le tue notizie! A presto,
    Maria

    Rispondi
  • Flavia Ferraris
    5 Maggio 2020 13:02

    Complimenti! Sei carinissima e trovo questo blog molto interessante!
    Buon lavoro e grazie per condividere la tua esperienza?

    Rispondi
  • Valter Pisani
    25 Marzo 2020 9:42

    Buongiorno Katia,
    ho utilizzato come lievito cremor tartaro e bicarbonato per fare biscotti al monococco con zucchero di canna burro e uova. Risultato buona lievitazione dei biscotti e sapore ottimo. Posso utilizzare la stessa combinazione di lievito anche per fare il pane? Grazie per il consiglio. Valter

    Rispondi
    • Brother Cavanna
      25 Marzo 2020 14:54

      Questo lievito è adatto per la produzione di dolci, ed è determinante per la cottura, per il pane si può utilizzare per la produzione di pane azzimo ma non sostituisce il lievito di birra classico.

      Katia

      Rispondi
  • Francesca Riolfi
    25 Luglio 2019 12:43

    Non vedo la ricetta della crostata col monococco

    Rispondi
  • giampaolo schincaglia
    12 Luglio 2019 19:02

    Molto interessante . Bravissima . Assieme a mia moglie vedremo di “rubarti” ricette per faceva nostre
    Un salutone e grazie
    Famiglia Schincaglia

    Rispondi

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